Nell’ambito del progetto Leggermente, il Gruppo di lettura Cesare Pavese e il Gruppo di lettura LeggiAmo | Letture condivise a KM0 dialogano con Marco Annicchiarico che presenta il suo I cura cari (Einaudi, 2022).
Mercoledì 1 febbraio 2023
ore 18.00
Biblioteca Civica Cesare Pavese
Via Candiolo, 79 – Torino
La prima volta che non l’ha riconosciuto erano seduti l’uno accanto all’altra. Si è girata verso di lui e gli ha chiesto chi fosse, con lo stesso tono che usa quando chiede una caramella. Da quel giorno Marco si è trovato davanti una nuova madre, che va perdendo la memoria ma non l’ironia. E se l’amore è sempre fatto di sfumature, gesti e persino omissioni, quello tra una madre affetta da Alzheimer e il figlio che si prende cura di lei può essere un amore nuovo, spinoso, creativo e testardo come nessun altro. I cura cari è un romanzo poetico, anzi un romanzo-pugno e un romanzo-carezza, capace di commuovere e di farci sorridere nello stesso rigo. Un libro innamorato, scritto da chi si è trovato senza bussola e ha cercato una via per raccontare la sua storia, trasmettendo una forma rara di serenità e conciliazione con la vita.
Marco Annicchiarico nasce a Milano nel 1973 e diventa un curacaro autodidatta nel 2016. Ha pubblicato plaquette e libri di poesia (l’ultimo, Poesie per il risveglio, nel 2019 per ‘round midnight edizioni); sue poesie sono comparse in diverse antologie e riviste. Ha scritto recensioni musicali (anche per «Fuori dal Mucchio»), fondato la rivista «Fuori Asse» e l’associazione «Gli Smemorati di via Padova». Per due anni ha tenuto le rubriche Diario di un caregiver su «Mind» e Caregiver Whisper – Storie di ordinario Alzheimer per il sito letterario «Poetarum Silva». Ha scritto canzoni, tra gli altri, per il gruppo art-rock Turi Mangano Orchestra.
«Da fuori sembra tutto normale: il cognome sulla porta, il campanello dorato, un vecchio portaombrelli e uno zerbino con la scritta Welcome. Dentro è una realtà parallela dove le cose smettono di essere cose. Con quelle cose animate, con quelle cose vive, lei ci parla».