L’avevo detto: sono una spettatrice compulsiva di serie TV.
In settimana mi sono goduta il debutto su Netflix della novità “La legge di Lidia”. Liberamente ispirata alla storia di Lidia Poët, prima avvocata italiana, la serie ha come punti di forza la bellezza della protagonista, lo splendore dei costumi e una sofisticatissima Torino di fine Ottocento.
Incuriosita, ho deciso di documentarmi su questa donna straordinaria e mi sono imbattuta nel saggio che Cristina Ricci ha scritto per edizioni Graphot Lidia Poët – Vita e battaglie della prima avvocata italiana, pioniera dell’emancipazione femminile.
Il libro, frutto di una minuziosa ricerca, restituisce una figura molto diversa da quella interpretata da Matilda De Angelis, narrando la storia di una donna che ha dedicato la propria vita non solo all’inseguimento dell’avvocatura ma anche e soprattutto alla battaglia per i diritti delle donne, dei detenuti e dei rifugiati di guerra. In definitiva, una bella occasione per riportare alla luce una figura fondamentale per l’emancipazione femminile e il progresso sociale.